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Storia

 

La cittadina: Le origini del nome

 

Il toponimo Polistena deriva dal greco ed è associazione di due termini polis (città) e tena (forte) o tenon (fortezza). Si pensa anche che derivi da polystenos (molto stretto). Polistena (ai tempi era una piana verdeggiante, le prime case costruite in pianura) è situata al centro dell'istmo più breve tra le città magno-greche di Locri e Medma (Rosarno), fu una stazione di passaggio per i locresi che dovevano raggiungere Rosarno colonia da loro fondata. I ritrovamenti archeologici (che sono nel museo di Polistena), evidenziano una forte frequentazione del territorio e ipotizzano la presenza di un qualche aggiornamento urbano prima e dopo l'epoca della colonizzazione Magna Grecia (Morgeti-Itali).

Le origini di Polistena sono da ricercare nell'antica colonia degli Enotri. Altanum è stata fondata dal Re Morgete figlio di Italo Re degli Itali.

Si era dunque formato nei secoli anteriori allo sbarco dei greci un agglomerato più ampio con il nome di Enotri, abitato in epoche diverse da popoli appartenenti alle stirpi degli Ausoni. Dionigi di Alicarnasso e Diodoro Siculo ci dicono che gli Ausoni erano stanziati nella zona di Reggio già intorno al XVI secolo a.C.. Secondo Tucidide, Dionigi di Alicarnasso e Virgilio, gli Enotri si distinsero in tre rami Itali, Morgeti e Siculi.[3][4] E che i Morgeti non avevano seguito la maggioranza del loro popolo nel passaggio alla vicina Sicilia (dando poi il loro nome all'isola). Il piccolo nucleo rimasto al di qua dello Stretto era stato governato da un Re-Patriarca che con saggezza e generosità aveva conquistato il cuore dei propri sudditi, entrando nella leggenda popolare e nel mito come Re Italo (suo figlio Morgete fu Re dei Morgeti). Alla sua morte i sudditi avevano deciso di assumere il nome di Itali. E con il tempo il territorio aveva preso il nome di "Italia".

 

l'articolo è tratto da

« Altanum colle molto ameno, verso l'ostro, nel finistro lato di San Giorgio distante però da lui per ispatto di tre miglia in circa, dove infino ad hoggi si veggono le reliquie dell'antiche mura »

(Girolamo Marafioti, Croniche, et antichita di Calabria pag.113, Padova, Ad instanza de gl'Uniti, 1601

 

Sorta probabilmente in età bizantina, ottenne vari benefici dall’imperatore Federico II. in un documento del XIII secolo compare nella forma Polìstina, all’inizio del Trecento è attestato come Polistiena; deriva dal greco “polùstenos”, ‘molto stretto’. Casale del feudo di San Giorgio Morgeto, appartenne ai Caracciolo di Gerace, ai quali, verso la metà del XV secolo, subentrarono i Correale. In seguito passò ai Milano e ai de Cardona. Nel Cinquecento, fu rivendicata dai Milano d’Aragona che, insigniti del titolo di marchesi, ne conservarono il possesso fino all’abolizione del feudalesimo. Teatro di una sanguinosa battaglia, in cui le truppe francesi, guidate dal generale d’Aubigny, inflissero una pesante sconfitta a quelle spagnole, comandate da Consalvo di Cordova, fu distrutta dal terremoto della seconda metà del XVIII secolo e riedificata nella parte più alta. Del pregevole patrimonio storico-architettonico fanno parte: il duomo, in cui si può ammirare una grande pala marmorea della Deposizione, databile al Cinquecento; la chiesa del Rosario (monumento nazionale), con una facciata baroccheggiante e, all’interno, stucchi di notevole valore artistico e a una collezione di “Misteri”, statue rappresentanti la passione di Cristo; la chiesa di Santa Maria Immacolata, contenente pregevoli statue, una delle quali attribuita a Pietro Bernini; quella della Trinità, situata in posizione panoramica, con una bella cupola di maiolica policroma; i palazzi dei duchi Sforza e dei marchesi Rodinò e Avati e altri palazzotti nobiliari, con bei portali in pietra e balconi in ferro battuto.

Nel Giustizierato di Calabria nel 1269, si trova annoverati i nomi di Melicucco, San Giorgio Morgeto, San Donato, Melito e Polistena. Il secondo documento con Carlo I d'Angiò 1276, che attesta che Polistena fa parte del suo regno, e che Melicucco e Polistena riportate nel Cedulario dei terreni di Calabria e la tassa e di once sette e tari quindici (il documento si riscontra nel Registro 1316 A. fol. 22.). Morto Re Carlo I, Polistena va a suo figlio Carlo II di Napoli, che la concede a Aldobrandino Cavalcanti primo signore di Polistena.

 

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